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PIANO DI MIGLIORAMENTO

Il Piano di Miglioramento (PDM) si colloca su una linea di stretta correlazione e coerenza con gli obiettivi generali del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), essendone parte integrante e fondamentale. 

Il Piano di Miglioramento è lo strumento di progettazione strategica in cui si esplicita il percorso di miglioramento e di qualità che la scuola intende intraprendere, alla luce di quanto emerso dal Rapporto di Autovalutazione (RAV).

La responsabilità della gestione del processo di miglioramento è affidata al dirigente scolastico, che si avvale delle indicazioni di un nucleo interno di valutazione costituito per la fase di autovalutazione (RAV) che, integrato in ragione dei nuovi compiti a cui ottemperare, costituisce il gruppo di lavoro per il PTOF e il PDM indicato nella sezione 4 del Piano di Miglioramento.  

Sulla base degli obiettivi strategici e delle scelte pedagogiche, progettuali e organizzative dell’Atto di Indirizzo, tenuto conto del contesto socio-economico e culturale in cui la scuola opera, esaminati i punti di forza e le aree di miglioramento individuate nel RAV, il gruppo di lavoro sul PTOF ha definito i ‘fattori critici di successo’ della scuola, gli aspetti chiave che, se attuati, permettono il successo delle strategie e il conseguimento dei risultati di maggiore rilevanza; sono state poi individuate le piste di miglioramento, la cui priorità è stata valutata rispetto all’impatto e alla fattibilità, in termini di economicità di risorse sia umane sia finanziarie. In base ai criteri sopra indicati si è stabilito di finalizzare l’attuazione del miglioramento allo sviluppo e all’aggiornamento delle competenze professionali del personale docente ed educativo per la valorizzazione delle risorse umane e il miglioramento della didattica (azione 1), al potenziamento delle competenze di base  degli alunni per il miglioramento dei risultati nelle prove standardizzate (azione 2), al monitoraggio dei risultati a distanza e alla verifica dell’azione orientativa della scuola (azione 3), anche per la definizione di un efficace sistema di orientamento (cfr. Legge 107/2015 art. 1 comma 7), al miglioramento e alla condivisione delle procedure didattiche e valutative relative alla mobilità studentesca (azione 4).  Per ciascuna iniziativa sono stati pianificati gli obiettivi generali, gli indicatori, i risultati attesi, il piano temporale delle attività, le modalità di attuazione, di monitoraggio e di verifica, secondo le fasi del ciclo del miglioramento continuo, a cui la gestione del PDM si ispira (Plan, Do, Check, Act).

Il principio che informa il PDM e anche il concetto-chiave che ricorre in tutte le azioni (obiettivi di processo) che concorrono all’unitarietà dell’impianto progettuale del piano è lo ‘sviluppo di competenze’ finalizzato al miglioramento. Questo principio rende le azioni coerenti, integrate e complementari e si realizza, pur nella specificità delle diverse azioni, attraverso una comune e condivisa metodologia di lavoro per competenze a tutti i livelli.

Per la stesura del Piano è stato utilizzato il modello proposto dall’INDIRE con alcune integrazioni e modifiche per adeguarlo alla specificità dell’impianto progettuale del PDM.  

Il PDM viene integrato nella pianificazione complessiva della scuola e inserito nel PTOF, come prescrive la normativa di riferimento (legge 107/2015 art. 1 comma 14).